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Anele 1964 chi è?

sono parecchi anni che entro in contatto con entità trapassate, e negli anni ho dovuto imparare tante cose, cambiare modi di pensare e di vedere, spesso mi sono chiusa a riccio, perchè o ho provato paura, o mi chiedevo se fossi pazza, sono entrata in trance a mia insaputa più di una volta, trovandomi in alcune situazioni, solo oggi riesco a vedere questa cosa come un dono e non più come un demone dentro di me, spesso mi ritrovo con entità che mi parlano e chiedono di entrare in contatto con i loro cari, ma andare a suonare un campanello come nel film della Melinda Gordon non è semplice. percepisco al volo i vampiri energetici, e spesso entro in conflitto con loro, in quanto riconoscendoli a livello animico ci scorniamo.
 

Medium. 
È una persona che possiede la sensibilità necessaria per comunicare con i defunti e gestire altri fenomeni spiritici. Un medium lavora in uno stato alterato di coscienza, detta "trance," che può essere superficiale o molto profonda.

 

Sensitivo e Sensitività
La seconda forma di contatto con l'aldilà storicamente conosciuta e praticata è la Sensitività. Con tale termine si suole intendere la capacità di una data persona (il Sensitivo) di percepire delle realtà non percepibili ai sensi comuni. Mentre il Medium quindi si contraddistingue per la capacità di comunicare con realtà non sensoriali, il Sensitivo si contraddistingue per la capacità di percepire tali realtà non sensoriali. Talvolta un Medium è anche Sensitivo e viceversa, ma esistono tuttavia Sensitivi che non sono Medium e Medium che non sono Sensitivi. Anche la Sensitività si può sviluppare attraverso pratiche quali quelle già dette nell'articolo passato per quanto riguarda lo sviluppo della Medianicità. 
Anche per essere un buon Sensitivo, così come per essere un buon Medium, è necessario essere un buon "canale", ossia riuscire a trasmettere informazioni provenienti da altri piani di realtà. Non sempre le informazioni "canalizzate" da un Sensitivo sono però effettive informazioni di altri piani di realtà. O meglio, un Sensitivo può anche filtrare le informazioni "canalizzate" attraverso paure od illusioni presenti in sé, e spesso inconscie, al pari di un Medium. La Sensitività indica una percezione dell'eterico cioè di uno qualsiasi dei piani non fisici dello spazio-tempo.
Se la caratteristica che contraddistingue la Medianicità è l'impossessamento, quella che contraddistingue la Sensitività è la presenza di chakra puliti. Il Sensitivo, in altre parole, è tale perché i suoi chakra eterici contengono una quantità minore di blocchi energetici, che solitamente sono attaccamenti eterici verso altri esseri o luoghi ma talvolta anche macchinari eterici appositamente posti in quella zona da parte di qualche entità eterica. Il Medium invece non necessita, per essere tale, di chakra puliti. I chakra infatti sono quei vortici eterici che servono per far passare l'informazione dall'eterico al fisico: mentre l'informazione "canalizzata" dal Sensitivo passa dall'eterico al fisico, quella "canalizzata" dal Medium rimane nell'eterico. 
E' per questo motivo che il Medium cade in trance nell'atto medianico, mentre il Sensitivo no. Il Sensitivo rimane perfettamente cosciente proprio perché l'informazione percepita dei piani eterici viene trasmessa al cervello fisico e quindi elaborata dallo stesso in forma di immagini, sensazioni, intuizioni o suoni. L'informazione del Medium invece, sebbene possa essere filtrata dai corpi eterici del Medium stesso, non raggiunge mai il cervello fisico: è il corpo mentale eterico del Medium stesso che permette l'espressione verbale del Medium affinché comunichi una qualche informazione, e non il cervello fisico dello stesso. Ciò che viene impossessato, durante una sessione medianica, non è infatti il corpo fisico del Medium (che non subentra in alcun modo nella comunicazione medianica) bensì uno o più corpi eterici dello stesso.
Mentre la Sensitività è quindi una facoltà attiva, la Medianicità è una facoltà passiva. La Medianicità richiede una forte dipendenza dall'eterico da parte del Medium (ossia deve essere fortemente sradicato dalla Terra), mentre la Sensitività non richiede tale dipendenza sebbene possano esservi persone molto dipendenti dall'eterico e Sensitive.
Se è vero che, come già detto, per questioni karmiche la Medianicità è sempre più rara, non è così per la Sensitività che anzi è in forte aumento. La stessa crescita spirituale delle persone che porta al rilascio di karma ed alla minor diffusione della Medianicità, porta ad un progressivo ripulimento dei chakra favorendo quindi una più cosciente Sensitività dei mondi eterici da parte di un numero sempre più crescente di persone.
La pulizia di tutti i chakra principali (7 fino al livello 3000 che diventano 12 a partire dal livello 4200) è importante per sviluppare una completa Sensitività. Dobbiamo distinguere tuttavia 4 tipi di Sensitività principali: la Chiaroudienza (capacità di sentire i suoni dell'eterico), per la quale ha particolare importanza la pulizia del chakra della gola; la Chiaroveggenza (capacità di vedere immagini dell'eterico), per la quale ha particolare importanza la pulizia del chakra della fronte; la Chiarosenzienza (capacità di percepire le emozioni di un altro essere nell'eterico), per la quale ha particolare importanza la pulizia del chakra della pancia; ed infine la Telepatia (capacità di percepire i pensieri di un altro essere nell'eterico), per la quale ha particolare importanza la pulizia del chakra della corona.

 

Chi è il Sensitivo?

 

Il sensitivo, uomo o donna, è come del resto la parola stessa fa intuire, una persona che riesce a percepire e vedere il prana (energia vitale che avvolge i corpi animali e vegetali).
Sono chiamati sensitivi anche il chiaroveggente, il telepatico, il medium, il rabdomante, il telecinetico, il cartomante, ed altri ancora. Questi nonostante abbiano delle doti non offrono nient’altro che il loro potere, il chiaroveggente può solo vedere, il telepatico può percepire solo le onde mentali, il medium può mettersi in contatto con entità disincarnate, il rabdomante può solo trovare l’acqua, e cosi via per tutti gli altri. Per il sensitivo pranico le cose sono diverse, esso può percepire il prana dei corpi animali e vegetali. Può percepire l’energia racchiusa in una parte di un corpo, e stabilirne l’intensità. Può inoltre interagire con il prana stesso modificando il flusso d’energia, può con l’esperienza e la pratica vedere l’aura (energia che avvolge tutti i corpi viventi), può vederne il colore, determinando il suo stato di purezza o di contaminazione. Può percepire la bontà o cattiveria, l’irritabilità, oppure la calma. Può inoltre spingersi in altri campi del paranormale con risultati eccellenti, i quali possono variare dalla volontà e l’impegno con cui il sensitivo li affronta.
Le persone dotate di questo senso sono molte, ma poche riescono a svilupparlo correttamente.
Alcune, dopo anni d’esperienza riescono a percepire anche la più piccola variazione pranica, possono inoltre coinvolgere l’intero loro corpo fisico, ampliando così il suo potere.
Questa caratteristica fa sì che il corpo del sensitivo diventi un accumulatore d’energia quando decide di togliere, un dissipatore quando decide di dare, infine di filtro, facendo passare l’energia pranica di un corpo squilibrato da fattori fisici o da volontà esterne attraverso il suo corpo. Con questa tecnica il pranico riesce ad assorbire l’energia delle persone provocando sul proprio corpo gli stessi disturbi, individuando con più facilità i punti più colpiti. I disturbi, sia d’origine traumatica, sia psichica formano un nodo d’energia nel corpo pranico che ostacolano il medico quando si accinge a curare con la medicina tradizionale il corpo fisico. Un soggetto in armonia con la propria energia pranica riesce sempre a guarire più in fretta di coloro che non lo sono, agevolando l’intervento medico.
L’energia pranica quando non scorre bene nel corpo, si deposita su organi deboli, accumulandosi sempre più, fino al punto che l’organo colpito non risponde più a determinati stimoli.
In altri casi l’energia scorre nell’organo malato molto velocemente, portando via ogni residuo d’energia, lasciando l’organo senza una difesa pranica. In questi organi l’intervento del medico, con la medicina tradizionale è nullo. Alcuni medici adottano l’agopuntura per ripristinare l’energia di un organo, altri premono con le mani alcuni punti del corpo cercando di liberarne l’energia in eccesso. Il sensitivo pranico impone le mani posizionandole su alcune parti del corpo cercando di ripristinare il flusso d’energia, questi punti sono chiamati Ciacra.
Ufficialmente la medicina non accetta questi cultori di tecniche alternative che si spingono nel loro campo, dobbiamo però riconoscere che l’imposizione delle mani su di un corpo malato produce un riequilibrio dell’energia, procurando al soggetto un beneficio immediato.
Con questo non voglio affermare che una persona in piena armonia con il proprio prana non si ammali, questo non è possibile, ma sicuramente con un’energia in ottimo stato sarà difeso maggiormente dal suo sistema immunitario. Il ripristino del prana porta sempre un beneficio, sia sul piano fisico sia su quello psichico.
Molte persone non accettano le cure di un sensitivo perché non credono che l’aura esista, tanto meno credono che possa ammalarsi. Oggi la scienza riconosce che l’essere umano è circondato da un’aura invisibile, ma non accetta che quest’energia possa interagire con il corpo materiale e che a sua volta possa ammalarsi come un qualunque altro organo.
Le malattie prodotte dall’energia pranica non hanno un’origine materiale, per questo la scienza medica si allontana negando ogni cosa che non possa essere curata con farmaci. Queste malattie dell’energia, sono spesso legate alla nostra spiritualità, a come viviamo e come interagiamo con i nostri simili.
L’energia pranica non può essere offesa come il corpo fisico da fattori materiali come un bastone, una lama, un incidente stradale. Il pensiero è l’arma che può offendere e colpire anche gravemente il prana facendolo ammalare. Il prana può essere colpito da una malattia fisica che agendo direttamente sui ciacra coinvolge il prana nella parte controllata dal ciacra coinvolto. La cattiveria, l’egoismo, l’odio, il troppo amore, la lussuria, l’avarizia, la mancanza di fede, portano ad uno squilibrio del prana di tutto il corpo. La cura di queste malattie praniche, se non vogliamo andare da un buon pranico, sono curabili praticando tecniche che riescono a spostare o modificare l’energia da un ciacra ad un altro, ripristinando così il flusso di energia fra i vari ciacra.
Lo yoga è la tecnica migliore per ripristinare tal energia.
Molti riescono a mantenere il proprio corpo sano e forte facendo ginnastica, altri corrono a piedi e tutti sono consapevoli che quello che fanno produce un benessere fisico.
Perché non praticare una disciplina che produca un benessere pranico?
Le persone che non credono di avere un’energia pranica, attribuiscono al corpo materiale tutti i suoi malesseri, cosi ricorrono alla medicina tradizionale sperando in una guarigione che non può mai avvenire, perché il problema non si trova nel corpo ma fuori, nella sua energia pranica.
La meditazione yoga porta il soggetto a riconoscere e curare la propria energia quando viene meno, o tende ad una disarmonia.
 
Il pensiero.
 
Il pensiero nasce in una parte del cervello chiamata Mesencefalo, in questa zona sono elaborati i dati che arrivano attraverso la corteccia dai cinque sensi e dai bisogni della carne.
Il mesencefalo elabora tutte le emozioni provenienti dall’esterno, rendendo così il corpo umano il mezzo indispensabile per un’evoluzione Spirituale. Ci sono due tipi di pensiero, quello superiore, legato alla spiritualità e quello inferiore, legato alla carne.
Il pensiero superiore proviene dallo Spirito inglobato nella materia in fase evolutiva, mentre quello inferiore è legato alla carne e ai suoi istinti.
Come possiamo comprendere quando il pensiero è l'Io Spirituale, o il risultato di un insieme di condizionamenti e stimoli materiali?
Sappiamo solamente che il pensiero è il risultato finale fra l’Io interiore e la materia.
Il percepire, gli stimoli dello Spirito, oltre che del corpo, fanno del mesencefalo l’organo che trasforma in pensieri gli stati fisici ed emotivi, condizionamenti e paure inconsce tramandateci assieme al nostro codice genetico.
Il Pensiero superiore fatica ad imporsi, e spesso rischia di essere travolto da stimoli prodotti della carne, ma pur essendone consapevole lascia spazio al pensiero inferiore di imporsi, facendo sì, che nella vita lo spirito possa acquisire l’esperienza necessaria da portare con se dopo il suo distacco dal corpo.
Soffermiamoci un attimo e proviamo a pensare al mesencefalo come ad un muscolo che esercitato frequentemente produrrebbe pensieri più articolati, portando sul piano fisico e Spirituale un notevole vantaggio rispetto a coloro che non lo esercitano.
In sintesi, il Mesencefalo è la parte del cervello che elabora i dati che riceve dalla corteccia celebrale inviati a sua volta dagli organi dei sensi come la vista, l’udito, il gusto, il tatto, l’olfatto, compresi quelli interni come l’istinto di conservazione (legato alla carne), e la fede (una vita senza corpo, tramandataci da padre in figlio).
Viene facile chiedersi come fare per produrre un pensiero che eserciti sul materiale un’azione positiva, e com'è possibile produrre un pensiero che porti lo Spirito ad a godere delle gioie prodotte da un corpo materiale.
Questi pensieri non devono condizionarti altrimenti perderesti la tua razionalità, accetta solo l’idea che tutto é possibile e realizzabile, perché il tutto è dentro di te.
 
Modificazione del pensiero.
 
La meditazione é la strada migliore per modificare un pensiero, cosa che in circostanze normali non si riuscirebbe a farlo, perché condizionati da una società incalzante, arrogante e caotica, che spinge l'uomo ad una chiusura mentale.
Rivedere un pensiero o riflettere su di esso, significa dare alla mente la possibilità di modificarsi. Lo stato meditativo porta a rimuovere l'ostacolo che impedisce la revisione del pensiero stesso, indirizza l'uomo a capire, a liberarsi dai condizionamenti sociali acquisiti.
Molte sono le strade della meditazione, alcune sono complicate come il Tantrismo, altre sono più semplici, ma non per questo meno impegnative. Il raya Yoga aggiunge alla meditazione trascendentale quel pizzico di fisico che noi occidentali apprezziamo, mentre la cundalini é una pratica di meditazione che attiva i ciacra del corpo, ed altre ancora come le pratiche Zem, Buddiste, degli Hare Krishna, o Indù.
Tutte queste discipline alla loro base sono simili, ma tendono a differenziarsi quando saliamo verso il vertice, ossia quando andiamo a cercare quello che il nostro io vuole scoprire. In tutte le discipline, l’iniziato dovrà isolarsi in una stanza, sederti comodo e ascoltare il suo corpo, la mente, il respiro. In seguito quando avrà acquisito il controllo del respiro, del corpo e della mente, dovrà affrontare l’Io.
Arrivato a questo punto, il pensiero superiore t’indicherà quale sarà la strada per arrivare dentro di te con una tecnica più adatta alla tua natura. Io non sono in grado di istruirti su come arrivare, posso solo parlarti d'alcuni corridoi che sicuramente troverai prima di arrivare dentro di te.
Questi corridoi sono strade astrali che uniscono la vita evolutiva al luogo senza tempo.
Per arrivare a questi corridoi dovrai meditare in maniera passiva, ossia una meditazione di tipo trascendentale, mentre per arrivare a conoscere l'io che si trova dentro di te dovrai meditare su una frase (io sono). Per arrivare ad intuire, dovrai meditare tuffandomi nel mare Astrale, cercando di captare ciò che esso racchiude.
Queste strade non sono facili da percorrere, in esse troverai degli ostacoli che contrasteranno il tuo pensiero, ma superato i primi mesi di meditazione giornaliera le probabilità di riuscita saranno molte.
I pensieri prodotti meditando non cancellano i condizionamenti subiti, ma si contrappongono formando una dualità evolutiva, pronta ad espandersi verso il ternario. Come vedi quando nella nostra mente produciamo un pensiero da uno stato meditativo, questo si contrappone al condizionamento. Questa tecnica serve a liberare dalla nostra mente i condizionamenti acquisiti nella famiglia, dalla società, dalla natura.